Resoconto della 28° Maratona dles Dolomites: un disastro!!!
C'erano tutte le premesse per fare bene e invece non è andato nulla per il verso giusto:
Venerdì viaggio con arrivo a Colfosco verso le 19,20, giusto in tempo per la cena, sistemazione in albergo (ottima scelta...) e a letto presto perchè eravamo abbastanza cotti. Sabato mattina di levata il tempo non era granchè così abbiamo deciso di andare prima a ritirare il pacco gara, rimandando la sgambatina della vigilia alla tarda mattinata. Tutto secondo programma.... pomeriggio di relax a Corvara con sosta obbligatoria alla ciocccolateria dove abbiamo dato prova della nostra preparazione..........
La mattina della Maratona, sveglia alle 4 e colazione alle 4,30. Il tempo è bello e anche la temperatura non sembra male, soliti preparativi e con il nostro bagaglio di speranze e un pò di strizza, via verso le griglie di partenza che per noi sono distanti 6/7 km, in cima al muro del gatto salutiamo il Govi che era in griglia blù e ci avviamo verso la griglia gialla (quella dei raccattati...), ovviamente nonostante l'ora (prima delle 6) già affollatissima di ciclisti multicolori. In griglia ci troviamo casualmente con alcuni amici Pistoiesi (Angelo Zini, Pellegrinetti Vincenzo, Tiziano Bartoletti e Sergio Barbini) si scambiano quattro chiacchiere e a turno si va a fare pipì, più per stemperare la tensione che per effettivo bisogno, finalmente danno il segnale di ricompattarsi e si scende verso La Villa, non è ancora il via ma almeno ci si sente coinvolti a pieno nella manifestazione, elicotteri Rai sulla testa che ci riprendono da tutte le angolature, musica, folklore ladino ecc.... Finalmente verso le 7 il via, strada piena di ciclisti, non è il caso di rischiare tanto di tempo per avanzare ce ne sarà.... all'entrata in Corvara nella zona transennata, alla mia destra due si agganciano con le ruote e nella caduta per poco non mi travolgono, per un pelo.....!!! Tranquillizzo subito il Panco urlandogli "tranquillo ci sono", lui mi redarguisce: "ti ho detto di stare ai lati e non in mezzo...", siamo già sul Campolongo e veramente non si riesce a pedalare, diverse volte piede a terra..... è tutto uno zig zag x cercare la via migliore, impresa ardua... senza considerare i soliti prepotenti di giornata che chiedono continuamente strada, come se ci fosse possibilità di farli passare.... nel secondo tratto del Campolongo la situazione migliora e riprendiamo un paio di Raminesi e scolliniamo con loro. Discesa su Arabba tranquilla senza prendere nessun rischio e naturalmente rimango da solo il Panco alla 2° curva già non lo vedevo più. Sul Pordoi si stava veramente bene temperatura gradevole ed anche i ciclisti erano più radi, ormai il traffico era scorrevole e ripreso il Panco abbiamo fatto tutta la salita insieme sempre di conserva, soglia al medio e andatura che ci rassicurava perchè ci sorpassavno in pochi mentre noi ne sorpassavamo tanti. In cima al Pordoi abbiamo tirato dritto mangiando una ns. barretta, il programma era di fare il 1° ristoro al 2° passaggio sul Campolongo, poi in sequenza Sella, come al solito ignorante sia in salita che in discesa e Gardena, dove abbiamo ripreso la Betty (ramini) che non saliva granchè bene, poi Alex Zanardi con una stuola di assistenti e la maglia di campione del mondo. Poco dopo abbiamo trovato il Govi, in crisi di freddo, probabilmente quell'ora di attesa in griglia "lo ha fregato" fermandogli la colazione sullo stomaco. Io e il Panco al di là del dispiacere per il barista, si stava bene e si procedeva secondo programma.... l'obiettivo di chiudere entro le 7h non era più un miraggio (ognuno deve fare i programmi secondo le sue possibilità). In cima al Gardena rallento e faccio fuori la 2° barretta, prima di lanciarmi all'inseguimento del Panco che nel frattempo mi era sparito di nuovo, ma quando meno te l'aspetti l'imprevisto è sulla strada, su una curva con asfalto sconnesso sento una bella botta alla ruota posteriore e dietro che cominciano a urlare "perdi liquido... perdi liquido...." ho sperato che dicessero a qualcun altro ma purtroppo dicevano a me. Mi è crollato il mondo addosso, accosto e verifico che il tubolare ha un bel buchetto a centro battistarda dal quale fuoriesce una gran quantità di lattice, in quel momento la voglia più grande era di prendere la bici e tirarla giù per un pascolo, poi mi sono reso conto che quando la pressione della gomma è calata il lattice stava facendo il suo lavoro e anche se con un bel "cicciolotto" e con la pressione ridotta a pochi bar, con circospezione finisco la discesa e arrivo a Corvara giusto per tagliare il traguardo del percorso corto. Appena ripreso dallo sconforto ho avvisato il Panco dell'accaduto in modo che tirasse dritto senza preoccuparsi del fatto che non mi vedeva arrivare. Col senno di poi si poteva fare, provare, dire...... la realtà è che ormai la testa non c'era più e anche cambiare il tubolare e ripartire non me la sono sentita. Giusto, sbagliato.... non lo sò, sò solo che ho provato e provo tanta amarezza e rabbia, perchè questa Maratona l'avevo preparata bene, con tanta fatica e sacrificio e intravedevo la possibilità di ottenere un tempo (7 ore) che per me rappresentava la giusta ricompensa. Il Panco ha proseguito ed ha completato il giro medio con un buon 5h e 08', che in parte ha salvato la spedizione, che comunque rimane deficitaria!!!
